Sulle tracce della scarpina perduta

Sulle tracce della scarpina perduta – indagine psico-storica lungo i percorsi semantici suggeriti dalle fiabe e dai miti- di Emanuela Chiavarelli, ed. Il Calamaio, Roma, 2005. Seconda edizione 2006.

Questa raccolta di saggi costituisce un prezioso supporto per chi intende seguire le tracce di un passato dimenticato di cui non restano che confuse testimonianze.

Indagando sulle ambigue analogie emergenti dalla comparazione di miti, leggende e fiabe affiorano, così, straordinarie attestazioni confermanti non solo la presenza di arcaiche strutture matriarcali nella storia più antica dell’uomo, ma anche il dramma della “caduta” dall’Eden, cioè il tragico avvento di una diversa dimensione spazio-temporale. Lo spostamento dell’asse terrestre, infatti, causò oltre alla precessione degli equinozi e allo slittamento della posizione della stella polare, un drammatico cambiamento stagionale, incompatibile tra i precedenti computi calendariali basati sull’originaria armonia luni-solare, che impose nuovi metodi di misurazione del tempo e cerimonie rituali finalizzate a tenere sotto controllo l’Anno e il percorso eliaco.

Sri-Laksmi, sposa di Visnù, regge con la mano destra il piede del dio addormentato, tra le anse anguiformi di Ananta, il serpente primordiale […] tratto da:”Sulle tracce della scarpina perduta” di E. Chiavarelli, ed Il Calamaio

Trovano senso, così, le lotte tra i rappresentanti delle “forze della luce”, cioè del prevalente patriarcato basato sul riferimento solare, ed i sostenitori del “potere oscuro”, appartenenti all’antica tradizione matriarcale fondata sull’osservazione delle stelle e delle fasi lunari. L’analisi, che non sottovaluta le implicazioni psicoanalitiche, sottolinea il retaggio di usanze e culti il cui significato ritrova una sua logica collocazione nel contesto antropologico dei più arcaici modelli culturali. In questo ambito il motivo della scarpina di Cenerentola trova ulteriori possibilità di interpretazione rapportandosi non solo al monosandalismo, di cui restano tracce nelle cerimonie iniziatiche dei massoni, ma anche alla zoppia rituali, alle ferite podaliche di eroi come Achille, Krishna, Sigfrido o creature demoniache come Ecate e Pan, che evocano il percorso solare e le danze claudicanti finalizzate a sostenere i ritmi astrali.

L’indagine rintraccio questi modelli archetipici anche in esperienze successive (le streghe o i diavoli zoppi delle favole) che, pure, rielaborando tali fermenti, confermano la presenza di risorse strutturali incancellabili, creativamente presenti nell’inconscio collettivo e ancora operanti come modalità sempre valide di orientamento.

” Sulle tracce della scarpina perduta,- indagine psico-storica lungo i percorsi semantici suggeriti dalle fiabe e dai miti- ” di Emanuela Chiavarelli, ed. Il Calamaio, Roma, 2005